Con quest’articolo vorrei continuare il discorso relativo alle influenze posturali per dare alcuni semplici, pratici consigli e avvertenze che possono migliorare la qualità di vita, possono aiutare nella prevenzione e nella cura di patologie banali ma a volte molto insidiose, che possono risolversi in modo eccellente se, in congiunzione con un percorso osteopatico, si decide di modificare tutte quelle posture errate che inconsapevolmente continuiamo ad assumere e riappropriarsi di un modo corretto di svolgere le nostre attività quotidiane.
Qualunque sia la posizione assunta è importante cambiare posizione spesso (almeno ogni ora), alternando la posizione seduta con quella in piedi o viceversa, facendo qualche passo e muovendo la schiena, le spalle, il collo e le braccia. Terminato il lavoro/studio, occorre mantenere agile il corpo, tonica la muscolatura e flessibile la colonna vertebrale, praticando attività motoria. Questa pratica consentirà al corpo di prevenire o rallentare il fisiologico invecchiamento morfologico e funzionale. Per il lavoro con postura fissa in piedi , e’ fondamentale controllare e adeguare alle proprie esigenze il piano di lavoro: bisogna ricordare che un piano di lavoro troppo basso e/o troppo profondo costringe a mantenere a lungo il tronco inclinato.
Un piano di lavoro troppo alto obbliga a mantenere le braccia sollevate. In realtà un piano di lavoro “è di altezza adeguata quando consente di lavorare mantenendo il gomito ad angolo retto; la profondità di tale piano non dovrebbe superare 50-55 cm. Queste caratteristiche permettono di mantenere la schiena eretta”.
Vediamo alcuni esempi pratici nelle figure qui di seguito.
Rispetto alla posizione seduta, quella in piedi, se ben mantenuta è decisamente meno “pericolosa “e offre alcuni vantaggi:
- A livello metabolico consente un maggior dispendio energetico, mantenendo attivo l’ enzima bruciagrasso
- Diminuisce i rischi di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete
- Diminuisce il rischio di sviluppare problemi di circolazione venosa (vene varicose, cellulite)
- Nella postura ideale la linea centrale di gravita’ deve passare dalla testa, attraverso il collo, la spalla, l’anca, il ginocchio e terminare nell’arco plantare.
- Inoltre la testa risulta leggermente sollevata, con il mento in linea con il pavimento, il petto leggermente sollevato, le spalle dritte ma rilassate, la parte bassa addominale piatta.
- Il peso del corpo è bilanciato lungo la linea centrale di gravità e supportato dall’arco plantare.
Il concetto di postura seduta è abitualmente inteso come mantenimento di una particolare posizione fissa.In verità, nessuno mantiene una postura seduta costante.Qualunque postura, infatti, anche se teoricamente ineccepibile, non può essere mantenuta per lunghi periodi. Il movimento da seduti e la conseguente variazione di postura è una richiesta costante del nostro corpo.
Tuttavia la postura seduta risulta essere più problematica; quasi sempre è responsabile dell’insorgenza di numerose patologie invalidanti, come mi capita di affrontare spesso nel mio studio. Stando seduti in modo scorretto si rischia di aumentare il peso sulla schiena – quindi, i danni – fino al 275%.
I due principali errori che si fanno nella posizione seduta sono:
- Quando ci sdraiamo sulla sedia o sul divano (scivolando in avanti con il bacino ) come mostrato nella prima figura a sinistra
- Quando scivoliamo con il dorso curvo in avanti, come mostrato nella seconda figura da sinistra.
In entrambi i casi stiamo alterando la “curva naturale” della colonna vertebrale.Questa curva dovrebbe essere mantenuta il più possibile. Anche quando siamo seduti.
In particolare “una posizione di lavoro seduta a tronco flesso può essere dovuta
- a errata strutturazione del piano di lavoro (troppo basso, troppo alto o troppo distante); quando il punto di lavorazione è sollevato dal piano principale è bene procurarsi un appoggio per gli avambracci;
- lavorare a braccia sollevate o comunque non appoggiate può portare a problemi agli arti superiori e alla schiena. Lavorare appoggiando gli avambracci su piani di lavoro ben progettati o introducendo periodi di riposo muscolare, potrà evitare questi problemi;
- evitare di stare seduti con la schiena curva. A tal fine è importante che il tavolo abbia sufficiente spazio per le gambe.
- non usare sedili senza schienale; la schiena va ben appoggiata allo schienale”.
Quando la colonna vertebrale assume posizioni anomale, in posture non fisiologiche, per molte ore al giorno e per molto tempo lei “si abitua” a questa posizione e inizia a mantenerla anche quando camminiamo e svolgiamo altre attività.
Come riferito nella prima parte di questo articolo, nel tempo, tutto ciò influisce sulla propriocezione con significative influenze sull’equilibrio, quindi sulla postura. Tali “alterazioni”, infatti, vengono fissate a livello corticale, a vari livelli, tramite memorie biochimiche corpuscolari. Errori posturali, anche modesti, col passare del tempo sono in grado di causare prima disturbi lievi ma nel tempo vere e proprie patologie.
Come risultato si verifica un irrigidimento nella parte dorsale superiore che si estende ai muscoli delle spalle e del collo, provocando, dolori, blocchi articolari delle spalle e del tratto cervicale che può lungo andare provocare forti mal di testa (per il coinvolgimento dei nervi cervicali).
Inoltre il mantenimento i muscoli di una posizione fissa delle spalle, del collo e del dorso, comprime la circolazione sanguigna agli arti superiore e verso il cervello , causando senso di fatica generale.
Ancora la posizione seduta mantenuta a lungo diminuisce la forma fisica perché riduce l’efficienza cardo polmonare, specialmente nelle persone che praticano poca attività sportiva. A livello degli arti inferiore il flusso sanguigno appare rallentato, predisponendo a fenomeni di stasi, vene varicose e cellulite.
Anche la posizione con le gambe accavallate può essere problematica andando a comprimere il nervo peroneo; nel tempo possono riscontrarsi disturbi circolatori, senso di pesantezza/dolore alle gambe, formicolio che può attraversare il bacino, ma anche le ginocchia e scendere fino ai piedi . (Ricordare di mantenere i piedi sempre ben appoggiati sul pavimento o su un poggiapiedi).
Stare seduti troppo a lungo, secondo recenti studi, predispone a disturbi fisici e malattie degenerative.
Di seguito alcuni esempi di errori posturali quando si sta seduti alla scrivania. L’ultima posizione ci illustra il modo corretto di stare seduti.
Anche quando siamo seduti sul divano capita di incappare stornellatore di far scivolare il bacino troppo in avanti, allora alcuni semplici esempi di come migliorare questa posizione pur rimanendo comodi e rilassati: basta posizionare un asciugamano o un semplice cuscino a livello della zona lombare per favorire il mantenimento della normale curva fisiologica.

Postura corretta (sinistra) e postura sbagliata (destra)
Da quando l’uomo è comparso sulla terra, ha trascorso il 99,99% del suo tempo in modo attivo. Con l’avvento della civiltà industrializzata, si è ritrovato a svolgere la maggior parte delle sue attività seduto su una sedia.
Il corpo umano non è stato progettato per stare seduto, né tanto meno per rimanere in una posizione statica a lungo. Movimento e corretta alimentazione sono i principi alla base di una buona condizione di salute.
Nei paesi industrializzati, 3 adulti su 4 soffrono di mal di schiena almeno una volta nella vita, con un’incidenza massima nella popolazione fra i 35 e i 45 anni. Ma invece di aspettare la comparsa dei sintomi, non sarebbe meglio iniziare a prevenire il mal di schiena con uno stile di vita più sano fin da bambini?
È infatti tra i 6 e i 12 anni di età che la colonna vertebrale assume la sua configurazione definitiva, caratterizzata dalla tipica forma a “S” vista lateralmente, che le assicura elasticità e robustezza. Questa fase della crescita ha quindi un’importanza decisiva per la salute futura del soggetto adulto. Oltre a praticare attività fisica in modo costante, è perciò importante che bambini e ragazzi siano messi nelle condizioni di alimentarsi sano, sedersi bene nel corso delle attività di gioco e di studio.
Perché restare fermi è assai più faticoso che muoversi.