Usato fin dall’antichita’ da tutte le religioni come pratica per purificare il corpo e la mente, il primo a parlarne fu il medico Ippocrate nel 460 A.c. .
Oggi il termine digiuno suscita ancora nella maggior parte delle persone reazioni avverse fino al “terrore”… la società’ contemporanea ha inculcato in noi il convincimento che digiunare sia qualcosa di terribile, di punitivo e dannoso.
Perché’ il termine digiuno fa cosi’ paura?
Forse perche’ si associa al digiuno tutta una serie di conseguenze (debolezza, fame, apatia, perdita di massa muscolare, pericolo ecc.) che in realta’, come andro’ ad approfondire in questo articolo, sono assolutamente false.
Forse perche’ si da’ al cibo un valore cosi importante che privarsene per qualche giorno sembra un sacrificio troppo grande.
Forse perche’ si ha uno scarso autocontrollo e poco desiderio di entrare in contatto con un sentire più rivolto verso l’interno.
Forse perche’ si e’ poco informati sulla varieta’ di esiti positivi che questa pratica può esercitare sul corpo e sulla mente.
Qualunque sia la motivazione, un concetto dovrebbe rimanere impresso nella vostra mente : il digiuno fa parte della nostra evoluzione!
All’inizio della storia dell’uomo il digiuno era un evento comune ma non cercato, nel contesto ambientale in cui la specie umana si e’ sviluppata il processo di selezione naturale e di perfezionamento dell’organismo ha fatto si che venissero sviluppati tutta una serie di processi metabolici e di regolazione atti a far fronte a periodi anche lunghi di carenza di cibo.
Moltissimi popoli sono riusciti a sopravvivere a carestie e ancora oggi a vivere sfruttando la capacita’ innata del corpo di utilizzare le riserve energetiche accumulate nell’ organismo.
L’adattamento del corpo al digiuno rappresenta uno degli esempi piu’ straordinari delle capacita’ del nostro organismo di conservarsi in condizioni fisiologiche per lunghi periodi.
Solo dopo migliaia di anni l’uomo ha capito che questa pratica rappresenta un’esperienza fisiologica di straordinaria potenza per attivare i meccanismi di disintossicazione necessari al corpo per vivere in salute.
Nell’era moderna la valenza fisiologica e spirituale del digiuno si e’ andata via via perdendo.
Mentre per millenni il cibo ha garantito all’uomo forza, vigore, sviluppo, oggi il modo moderno di alimentarsi porta spesso a intossicazione e malattia.
Tipi di digiuno
Ci sono diversi tipi di digiuno :
digiuno intermittente (molto utilizzato nella pratica sportiva in cui si mangia per un tot di ore e ci si astiene dal cibo per altre ore),
digiuno liquido in cui si beve soltanto acqua,
digiuno secco in cui ci si astiene sia dal cibo che dai liquidi.
Un soggetto sano puo’ rimanere senza cibo e sopravvivere fino a 24-30 giorni, nel caso del digiuno secco si parla di qualche giorno .
Vediamo quali armi mette in campo il nostro organismo per difendersi e sopravvivere senza cibo, classificando le reazioni del corpo in 4 grandi categorie:
- Post assorbimento: inizia 2-4 ore dopo la fine del pasto, dopo che gli alimenti sono stati assorbiti dall’intestino tenue. Si ha un momentaneo calo glicemico, cosi’ il fegato attraverso la glicogenolisi epatica (degradazione del glicogeno presente nel fegato in piccole unita’) forma nuovo glucosio che sara’ utilizzato come fonte di sostentamento per tessuti quali cuore , sangue e cervello e per il mantenimento di adeguati livelli glicemici. La scorta energetica dura all’incirca mezza giornata.
- Digiuno Breve: dura fino a 24 ore. I bisogni dell’organismo sono supportati sia dalla glicogenolisi epatica che dalla gluconeogenesi : il fegato non riuscendo a ricavare tutta l’energia necessaria dalla glicogenolisi comincia bruciare gli aminoacidi ricavati da scorie presenti nelle cellule o dalle proteine muscolari per ricavare glucosio. Quando anche queste riserve sono finite, l’organismo utilizza un metodo di risparmio di glucosio, (che essendo poco va destinato all’organo nobile per eccellenza : il cervello; una parte va anche ai globuli rossi) inizia cosi’ a bruciare le riserve di trigliceridi. I triglicerdi (che verrano scomposti in acidi grassi ) vengono captati dal fegato e trasformati in corpi chetonici.
I corpi chetonici sono tre composti (acetone, acetoacetico, acido beta-idrossibutirrico) che normalmente sono presenti nel sangue in piccole quantita’ e vengono captati dalla cellula epatica in caso di eccesso di Acetil-CoA, e usati a scopi energetici in tessuti quali muscolo scheletrico, cuore, corteccia renale e cervello (nel cervello viene escluso pero’ l’utilizzo di acetone).
- Superate le 24 ore si passa al digiuno di media durata:
Il cuore e il cervello cominciano ad usare i corpi chetonici al posto del glucosio. La chetosi e’ una forma di adattamento fisiologico -metabolico del nostro organismo al digiuno prolungato e avviene quando il corpo passa a bruciare più grassi per ottenere energia.
- Digiuno prolungato: si protrae oltre i 30 giorni ; il corpo non ce la fa piu’, non e’ più in grado di provvedere al mantenimento della sua fisiologia in quanto ha sfruttato tutte le risorse disponibili; si rischia la morte.
In linea generale questa pratica e’ utile per purificare il corpo dalle tossine accumulate, combattere e prevenire quasi tutte le malattie degenerative (anche le piu’ debilitanti tra cui tumore, SLA, malattie cardiovascolari, malattie autoimmuni), favorire la concentrazione intellettuale, emotiva, ritrovare forma e efficienza fisica.
Più nello specifico vediamo cosa succede alle singole cellule.
- Uno degli effetti più rilevanti di questa pratica e’ la diminuzione delle molecole responsabili dei processi di crescita in particolare modo IGF-1 (insuline like Growth Factor o fattore di crescita) e m-TOr ( un enzima che regola la crescita cellulare, la sua riproduzione e sopravvivenza).
Questo permette di ridurre i fattori che espongono al rischio di ammalarsi di tumore e altre malattie autoimmuni.
- Attivare le cellule staminali producendo ringiovanimento e rigenerazione
- Ripristino cellulare: indurre quindi le cellule al fenomeno dell’ autofagia (ovvero la morte cellulare e la sostituzione delle parti danneggiate con delle nuove cellule)
- Attivazione del sistema immunitario inducendo fenomeni di detossificazione ed eliminazione delle scorie accumulate
- Riduzione dei fenomeni che scatenano l’infiammazione ( diminuzione della VES e della proteina c reattiva, omocisteina e interleuchina 6 tutti fattori che preparano il terreno per malattie cronico- neurodegenerative)
- Riattivazione ormonale ( i ricettori riacquistano la capacita’ di leggere gli ormoni circolanti )
- Miglioramento della sensibilita’ insulinica e riduzione della glicemia.
- Riduzione del grasso viscerale (ricordiamo che l’accumulo di grasso viscerale e’ quello che più predispone a patologie quali diabete e malattie cardiovascolari)
- Aumento della forza muscolare.
Dopo le 72 ore di astensione dal cibo il digiuno diventa terapeutico e l’organismo mette in atto un cambiamento nel suo metabolismo e nella sua fisiologia .Qui ha inizio la fase detossificante perche’ cambia l’habitat della cellula: quando la matrice del connettivo si ripulisce di tutte le scorie acide, l’organismo si riappropria della sua capacita’ di autoripararsi e produrre nuove cellule staminali.
L’apparato digerente cambia la sua fisiologia e diventa un organo di eliminazione. Nel tubo digerente si riversano secrezioni varie che vengono a smaltire materiali di scarto, altre sostanze acide accumulate vengono anche smaltite attraverso le mucose dell’ apparato respiratorio, urinario e genitale.
A livello mentale si affinano la sensibilita’e l’emotivita’;
l’attenzione e la memoria hanno un significativo incremento, cosi come le capacita’ intuitive e logiche grazie all’eliminazione di tossine a livello cerebrale.
Il cervello durante il digiuno diviene sempre più efficiente.
Migliorano la vista e la dimensione percettiva, il senso del gusto e all’olfatto si affinano.
La forza muscolare (decresce leggermente nei primi 2- 3 giorni ) e dopo un leggero catabolismo iniziale alla fine del digiuno ne trae beneficio e aumenta in modo significativo.
Durante il digiuno il corpo mantiene il suo equilibrio fisiologico, finche’ il sistema nervoso conserva la sua integrita’; questa e’mantenuta dall’ organismo il più a lungo possibile infatti tutti i tessuti del corpo rilasciano materiale necessario al suo trofismo e alla sua efficienza.
Il digiuno intermittente
la forma piu’ usata soprattutto in ambito sportivo e’ 16/8 (16 ore di digiuno 8 ore si mangia): puo’ essere applicata sia agli sport di forza muscolare che di resistenza con ottimi risultati.
L’atleta ne giovera’ in termini di
- Efficienza perche’ il corpo non “ spreca energia”nell’elaborazione, e digestione del cibo.
- Resistenza e forza muscolare perche’ i grassi ci permettono di avere più energia protratta nel tempo
- Diminuzione del grasso corporeo perche’ vengono utilizzate le riserve di grassi accumulate nell’organismo
Consiglio sempre di essere seguiti da un esperto, indipendentemente da quale tipo di digiuno volete intraprendere.
Arrivati a questo punto spero di aver risvegliato in alcuni di voi un interesse verso questa pratica .
Il digiuno e’ una metodica naturale, gratuita, con effetti sorprendenti, che fa parte del nostro sistema genetico , che permettera’ al vostro corpo di riappropriarsi di quella capacita’ innata di autoguarigione.